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Luiss Guido Carli: sfide e opportunità del nuovo Cloud nazionale

Evento Università Luiss Guido Carli
L’università Luiss Guido Carli di Roma recentemente ha ospitato un incontro dedicato alle sfide e alle opportunità offerte dal cloud nazionale, discutendo con relatori del settore della migrazione della Pubblica amministrazione, del processo di digitalizzazione del PNRR e dell’importanza di assumere un’ autonomia tecnologica.

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La transizione della Pubblica Amministrazione verso l’adozione di un cloud nazionale è essenziale per la crescita del Paese, per competere e generare nuove opportunità: di questo e di molto altro si è parlato all’Università Guido Carli in un incontro con numerosi esperti del settore.

Luiss Guido Carli: i relatori parlano dei vantaggi di un Cloud italiano

Il panel dedicato al Cloud nazionale è stato introdotto dai saluti di Paolo Boccardelli, Direttore del Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana”, Università Luiss Guido Carli e Francesco Stronati, Vice President IBM Italia, per poi procedere con professionisti di spicco del settore nell’analisi dell’attività di Polo Strategico Nazionale e delle tappe che ci aspettano in futuro. 

Emanuele Iannetti, Amministratore Delegato di Polo Strategico Nazionale, e Stefano Parisse, Responsabile Transformation Office, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, hanno ripercorso tutti gli step che ci hanno condotti fino a qui per capire quali saranno i prossimi: “Entro entro il 2024 ci sarà l’ingresso di 100 PA e almeno 280 entro il 2026”.

Sono intervenuti anche Luca Nicoletti, Executive dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Giovanni Soccodato, Chief Strategic Equity Officer di Leonardo e Giuseppe Francesco Italiano, Professore di Artificial Intelligence and Machine Learning, Università Luiss Guido Carli per discutere di cybersicurezza e delle nuove frontiere che si apriranno per la Pubblica Amministrazione. Ha moderato l’incontro Giorgio Rutelli, Direttore responsabile di Formiche.

Strategia Cloud Italia: obiettivi e tappe

La strategia che prevede la creazione di un Cloud nazionale ha principalmente tre obiettivi: assicurare un’autonomia tecnologica all’Italia, garantire il controllo sui dati e aumentare la resilienza dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Polo Strategico Nazionale è il frutto di un lungo percorso, iniziato con la classificazione di dati e servizi, dividendoli in tre categorie: strategici, la cui compromissione può avere un impatto sulla sicurezza nazionale; critici, determinando un pregiudizio al mantenimento di funzioni rilevanti per la società; ordinari: la cui compromissione non provocherebbe l’interruzione di servizi dello Stato o un pregiudizio per il benessere economico e sociale del Paese.

Raggiunto questo obiettivo, si è passati alla qualificazione dei Servizi Cloud, stabilendo gli standard tecnici e le misure di controllo sui dati. Infine alla costituzione di Polo Strategico Nazionale, una nuova società – partecipata da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso CDP Equity) e Sogei – che permetterà a centinaia di Amministrazioni di beneficiare di un cloud sicuro e sostenibile.

Polo Strategico Nazionale: come funziona e a chi si rivolge

Polo Strategico Nazionale (PSN) è l’infrastruttura ad alta affidabilità realizzata nell’ambito della Strategia Cloud Italia, con l’obiettivo di ospitare i dati ed i servizi critici e strategici della Pubblica Amministrazione italiana.

Il progetto è attualmente aperto ad una platea di Amministrazioni pilota, tra i quali Ministeri, Agenzie fiscali e la Presidenza del Consiglio, che possono usufruire di un importo totale pari a 373 milioni e 800 mila euro per la migrazione. All’Avviso possono aderire anche le singole articolazioni organizzative di primo livello di ogni Pubblica Amministrazione Centrale interessata.

Per saperne di più, visita: come aderire a Polo Strategico Nazionale