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Piano Triennale per l’Informatica nella PA

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Il Piano Triennale 2024 – 2026 per l’informatica nella Pubblica Amministrazione è realtà. Il nostro Paese ha delle concrete linee guida per digitalizzare la colonna portante dei servizi al cittadino: la Pubblica Amministrazione. In questo articolo vediamo insieme cosa cambia rispetto alle precedenti edizioni ed esploriamo la strategia e i principi guida del Piano.

Indice dei contenuti

Digitalizzare la PA: una necessità per il Paese

​​Il censimento del Patrimonio IcT delle Amministrazioni, svolto dall’AgID su quasi mille Amministrazioni per un totale di 1.252 Data Center censiti, ha portato alla luce dati su cui bisogna intervenire. Solo 35 Data Center, infatti, possono essere utilizzati da Polo Strategico Nazionale, 27 sono classificati nel gruppo A, ma i restanti i restanti 1.190 sono stati classificati nel gruppo B.

Inoltre il censimento mostra come:

  • Oltre il 42% della PA ha già adottato servizi Cloud 
  • Il 22% prevede di migrare al cloud
  • Il 36% non ne ha ancora previsto l’adozione dei servizi cloud. 

I dati ci dicono che molte infrastrutture della Pubblica Amministrazione non sono abbastanza sicure e affidabili. Questo le espone ad attacchi cyber con conseguenti interruzioni dei servizi ai cittadini e accesso da parte di criminali informatici a dati sensibili. Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 nasce anche per questo: per aumentare il livello di sicurezza dei dati della PA e allo stesso tempo per renderli interoperabili, così da ottimizzare i servizi offerti ai cittadini. 

Cos’è il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2026

Il Piano Triennale per l’informatica 2024-2026 è uno documento strategico che stabilisce gli obiettivi della digitalizzazione per la Pubblica Amministrazione. Viene redatto AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, in collaborazione con il DTD, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Ma il progetto è in realtà il risultato di un dialogo costruttivo tra Amministrazioni e Istituzioni, in cui sono state ascoltati anche i pareri del mondo della ricerca e delle imprese. Un tavolo allargato che ha permesso la stesura di un documento partecipativo dalle ampie vedute.

Questa edizione si differenzia da quelle passate anche perché si inserisce nel Decennio Digitale 2030, una serie di iniziative che sta guidando l’Europa verso la trasformazione digitale. Anche per questo motivo, nel nuovo Piano Triennale, per la prima volta si parla di intelligenza artificiale e di open data. 

PA: intelligenza artificiale e open data 

La costruzione di un’economia dei dati è un obiettivo dell’Unione Europea.

La Pubblica Amministrazione è la fonte di una rilevante quantità di dati, dati che possono diventare una miniera di informazioni solo se condivisi tra i diversi enti pubblici, sia a livello tecnico che semantico. L’intelligenza artificiale sostiene proprio questo tipo di processo: garantisce la comprensione del significato dei dati. 

Tra le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata alla PA troviamo: 

  • La possibilità di automatizzare le attività di ricerca delle informazioni ripetitive. 
  • La capacità predittiva che consente di prendere decisioni basate sui dati. 
  • La personalizzazione dei servizi basati sulle reali esigenze dell’utente. 

La Pubblica Amministrazione italiana sta già sfruttando la potenza dell’intelligenza artificiale, un esempio virtuoso è l’INPS che ha implementato chatbot per instaurare conversazioni con gli utenti, migliorando così l’accessibilità ai servizi. Anche l’Agenzia Delle Entrate utilizza l’intelligenza artificiale per individuare comportamenti sospetti, prevenendo possibili frodi. 

Due applicazioni dell’AI che sono solo l’inizio del suo grande utilizzo all’interno dei sistemi della Pubblica Amministrazione. 

La strategia del Piano Triennale

La strategia del Piano Triennale per l’Informatica nella PA si basa su 4 pilastri:

  • Mettere la Pubblica Amministrazione nella condizione di erogare servizi solo in modalità digitale. In questo modo l’interazione tra cittadini e uffici pubblici sarà veloce, efficace e fluida. 
  • Creare una società digitale in cui la PA diventa il motore di sviluppo di tutto il Paese. 
  • Promuovere uno sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo. 
  • Diffondere le tecnologie digitali per innovare i servizi pubblici. 

Gli 11 principi guida del Piano Triennale

Come tutti i documenti strategici, anche il Piano Triennale è guidato da principi guida che bisogna tenere presenti in ogni fase di implementazione digitale. Li elenchiamo di seguito: 

  • Digital & mobile first: le Amministrazioni devono erogare servizi digitali fruibili su dispositivi mobili. 
  • Cloud first: il cloud è il paradigma da adottare per lo sviluppo di nuovi servizi. La PA deve utilizzare infrastrutture adeguate e servizi cloud qualificati, come quelli offerti da Polo Strategico Nazionale.
  • API – first: con la progettazione dell’interfaccia API i servizi pubblici devono funzionare in modalità integrata e attraverso processi digitali collettivi con opportuni e-Service.
  • Digital identity only: le pubbliche amministrazioni devono adottare l’accesso esclusivo mediante identità digitale. 
  • User-centric: i servizi della PA devono andare incontro alle esigenze dei cittadini. La progettazione deve partire dall’esperienza utente e basarsi su continue misurazioni di prestazione. 
  • Open data by design e by default: i dati della Pubblica Amministrazione devono essere valorizzati e interoperabili. 
  • Data protection by design e by default: la progettazione e l’erogazione dei servizi pubblici deve garantire la protezione dei dati personali. 
  • Once only: la PA non deve chiedere ai cittadini e alle imprese i dati che le sono stati già forniti. Cittadini e imprese, inoltre, devono avere accesso ai proprio fascicoli.
  • Openness: la PA deve prevenire il rischio di lock-in e prediligere i software con codice aperto di e-service. In caso contrario deve essere reso disponibile il codice sorgente. 
  • Sostenibilità digitale: la pubblica amministrazione deve considerare la sostenibilità economica, territoriale, ambientale e sociale dei servizi offerti. 
  • Sussidiarietà, proporzionalità e appropriatezza della digitalizzazione: lo Stato può intraprendere iniziative di digitalizzazione solo se più efficaci di quelle attuate a livello regionale e locale,  Al tempo stesso, le Amministrazioni devono garantire l’appropriatezza delle iniziative di digitalizzazione portate avanti autonomamente.

Polo Strategico Nazionale con la sua infrastruttura cloud sicura, sostenibile ed efficiente supporta il Piano Triennale per l’Informatica nella PA e ha un ruolo attivo soprattutto nel secondo principio del Piano: il paradigma cloud first.