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Gli obiettivi di Italia Digitale 2026

Avviso Pubblica Amministrazione Centrale
Uno degli obiettivi dell’Europa è creare un futuro digitale più sostenibile e improntato sulla persona. La transizione digitale della PA rappresenta un punto di svolta nella realizzazione di servizi più efficienti e universalmente accessibili. Di rilievo sono gli investimenti pianificati all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e di Italia Digitale 2026, in grado di delineare una trasformazione significativa per il Paese.

Indice dei contenuti

Il PNRR in poche parole 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il piano strategico redatto dal Governo per affrontare le conseguenze economiche e sociali causate dalla pandemia di Covid-19, messo in atto per amministrare i fondi provenienti dal Next generation EU

Il PNRR individua le principali azioni e gli ambiti di investimento che il Governo andrà a realizzare in questi e nei prossimi anni per promuovere la ripresa economica e rendere il Paese più resiliente. Il piano prevede, quindi, la messa in opera di un insieme di riforme e investimenti che toccano diversi settori e aree, tra cui: l’ambiente, l’innovazione, l’istruzione e la digitalizzazione

Il termine ultimo prefissato per la realizzazione dei progetti è il 2026. Sono previste 6 missioni specifiche: 

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
  • Rivoluzione green e transizione ecologica 
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  • Istruzione e ricerca
  • Inclusione e coesione sociale
  • Salute

Dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), una cifra considerevole, pari a 6,74 miliardi di euro su un totale di oltre 13 miliardi, è destinata alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. 

In aggiunta a ciò, è stato istituito il Piano Nazionale Complementare (PNC) con un finanziamento di 30,6 miliardi di euro, contribuendo così a una dotazione complessiva di 222,1 miliardi di euro provenienti dalla combinazione di PNRR e PNC. 

Secondo le disposizioni del regolamento generale, i Paesi beneficiari di tali fondi sono tenuti a impiegare il 20% delle risorse assegnate per promuovere il processo di transizione digitale.

Digitalizzazione e innovazione

Per quanto riguarda la prima missione, quella dedicata alla digitalizzazione, si divide in 3 componenti e si pone come obiettivo la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, della Pubblica Amministrazione e del sistema produttivo. 

Nell’aprile 2021 è stato definito il Piano strategico per la transizione digitale e la connettività del Paese, conosciuto come Italia Digitale 2026. Il primo compito previsto riguarda il passaggio degli enti pubblici verso il Cloud e il monitoraggio del progetto è un compito che spetta al Dipartimento per la trasformazione digitale. La migrazione verso il cloud delle PA, secondo la Strategia Cloud Italia, è prevista entro il 30 giugno 2026. 

In Italia, il nucleo operativo responsabile per la migrazione dei dati e dei servizi identificato è Polo Strategico Nazionale, che riveste un ruolo cruciale nel fornire sicurezza, autonomia tecnologica, affidabilità, resilienza e indipendenza alle infrastrutture tecnologiche del Paese. 

Nell’ambito di questo progetto, si contemplano anche iniziative volte all’alfabetizzazione digitale mirate a preparare i cittadini e ad arricchire le loro competenze nel campo delle tecnologie digitali e del loro “vivere il web”.

Cosa prevede la Strategia Cloud Italia

Frutto della collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), la Strategia Cloud Italia segna le modalità di passaggio al cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. 

L’obiettivo principale consiste nell’accompagnare oltre il 75% delle PA nella fase di migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud. Impresa che andrà a risolversi positivamente entro il 2026 nel rispetto degli obiettivi generali del PNRR. 

Gli altri obiettivi di Italia Digitale 2026 mirano a: 

  • La digitalizzazione della PA, ovvero la trasformazione dei servizi pubblici in modalità digitale, tra cui la diffusione dell’identità digitale ad almeno il 70% della popolazione. Il fine è quello di creare cittadini capaci di gestire la propria identità digitale in autonomia. In questo modo si otterrà una semplificazione delle procedure burocratiche, l’automatizzazione degli iter e un miglioramento dell’efficienza dei processi amministrativi.
  • Innovazione tecnologica, ossia il favorire l’adozione di tecnologie innovative da parte delle imprese e incoraggiare la ricerca e lo sviluppo in questo ambito attraverso una serie di investimenti verso start-up e progetti in grado di supportare la crescita economica. 
  • Connessione e infrastrutture digitali così da garantire un’ampia copertura e connettività ad alta velocità su tutto il territorio italiano, creando le basi per lo sviluppo di servizi digitali sempre più avanzati e accessibili. 
  • Adottare il cloud computing e portare il 75% delle PA e gli enti locali a utilizzare i servizi in cloud e far sì che almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali siano disponibili per l’erogazione online a tutti i cittadini. 
  • Sviluppo delle Competenze Digitali dei cittadini e promozione dell’alfabetizzazione digitale tra la popolazione, per favorire il consolidamento di capacità per discernere tra rischi del web e le opportunità.